english version below
La memoria è un’esperienza del corpo. Il corpo è il luogo delle immagini.
Hans Belting
MEMORIE OCCIDENTALI è un archivio retinico-mnemonico nato dal coinvolgimento di 40 persone nate e vissute in Italia. Paola Bianchi ha chiesto loro di individuare le immagini pubbliche, e non personali, che si sono impresse nella retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella memoria visiva. Immagini simbolo che sottolineano un cambiamento del corso della Storia, immagini iconiche che si fissano nella memoria personale proprio per la loro valenza collettiva.
L’archivio di immagini è stato poi incarnato da Paola generando il solo di danza ENERGHEIA, primo dispositivo del progetto ELP. Il corpo dell’artista è diventato esso stesso archivio e deposito di immagini corporee in un processo di riattualizzazione organica della Storia.
ENERGHEIA è stato quindi sezionato; le posture di cui si compone sono state descritte verbalmente e registrate in voce; i file audio sono andati a costituire un archivio di posture.
Durante la creazione di uno spettacolo con altrƏ interpreti così come durante i laboratori viene proposto l’ascolto delle descrizioni audio delle posture. Attraverso sequenze di esercizi, ogni partecipante esplora la risonanza del proprio corpo, dapprima per ogni singola postura poi nella costruzione di una partitura, di una danza personale. Il metodo “elimina” il corpo della coreografa come modello da imitare, implementando la forza generativa della parola nella risonanza in ogni singolo corpo; apre il gruppo dei partecipanti alla consonanza, un ascolto trasversale e orizzontale; sottrae la danza a ogni possibile giudizio estetico, ma ne ristabilisce il valore di pratica corporea ed espressiva di ogni essere umano; rende possibile l’emersione spontanea di immaginari culturali all’interno dell’interpretazione che ogni corpo fa della medesima indicazione verbale; realizza performance sceniche di grande forza e bellezza in cui il corpo individuale porta traccia sia della Storia collettiva che delle storie personali.
Hans Belting
MEMORIE OCCIDENTALI è un archivio retinico-mnemonico nato dal coinvolgimento di 40 persone nate e vissute in Italia. Paola Bianchi ha chiesto loro di individuare le immagini pubbliche, e non personali, che si sono impresse nella retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella memoria visiva. Immagini simbolo che sottolineano un cambiamento del corso della Storia, immagini iconiche che si fissano nella memoria personale proprio per la loro valenza collettiva.
L’archivio di immagini è stato poi incarnato da Paola generando il solo di danza ENERGHEIA, primo dispositivo del progetto ELP. Il corpo dell’artista è diventato esso stesso archivio e deposito di immagini corporee in un processo di riattualizzazione organica della Storia.
ENERGHEIA è stato quindi sezionato; le posture di cui si compone sono state descritte verbalmente e registrate in voce; i file audio sono andati a costituire un archivio di posture.
Durante la creazione di uno spettacolo con altrƏ interpreti così come durante i laboratori viene proposto l’ascolto delle descrizioni audio delle posture. Attraverso sequenze di esercizi, ogni partecipante esplora la risonanza del proprio corpo, dapprima per ogni singola postura poi nella costruzione di una partitura, di una danza personale. Il metodo “elimina” il corpo della coreografa come modello da imitare, implementando la forza generativa della parola nella risonanza in ogni singolo corpo; apre il gruppo dei partecipanti alla consonanza, un ascolto trasversale e orizzontale; sottrae la danza a ogni possibile giudizio estetico, ma ne ristabilisce il valore di pratica corporea ed espressiva di ogni essere umano; rende possibile l’emersione spontanea di immaginari culturali all’interno dell’interpretazione che ogni corpo fa della medesima indicazione verbale; realizza performance sceniche di grande forza e bellezza in cui il corpo individuale porta traccia sia della Storia collettiva che delle storie personali.
La democratizzazione di questa modalità di trasmissione consente a qualunque corpo di incarnare le posture assumendole individualmente, svincolato dall’insoddisfazione di un risultato fissato a priori. Durante alcune residenze alla Lavanderia a Vapore e ad Armunia Paola ha sperimentato questa metodologia, diventata ormai un vero e proprio metodo, con gruppi eterogenei di persone: giovani danzatrici e danzatori, non professionistƏ di varie età (adultƏ, studenti e studentesse delle scuole superiori e dell’università), disabili fisici e mentali, danza-terapeutƏ, persone affette da Parkinson e successivamente con persone ipovedenti e non vedenti grazie al supporto di Teatro Akropolis.
Ciò che nasce ogni volta dall’incarnazione delle descrizioni è qualcosa che stupisce costantemente per l’attivazione di un immaginario personale che scaturisce dall’assunzione di posture comuni a tutte e tutti. Immaginazione è l’azione dell’immagine, un’azione che destruttura l’immagine stessa per ricomporla in un altro corpo.
L’"eliminazione" del corpo della coreografa come modello da imitare e l’attivazione di una modalità del corpo personale mirano alla ricerca dell’essere nella scena in contrapposizione al fare sulla scena.
ELP | MEMORIE OCCIDENTALI si sviluppa a tasselli, moduli componibili:
solo anatomico
coreografia con 10 danzatrici e danzatori
azione pubblica con non professionistƏ
azione pubblica con non vedenti e ipovedenti
coreografia verbale
video
scrittura coreografica collettiva
BIBLIOGRAFIA
Giorgio Agamben Creazione e anarchia. L'opera nell'età della religione capitalistica – Neri Pozza
Michele Cometa Il Trionfo della morte di Palermo. Un’allegoria della modernità – Quodlibet
Albert Camus La peste – Bompiani
Georges Didi-Huberman Quando le immagini prendono posizione. L’occhio delle storia – Mimesis/Macula
Georges Didi-Huberman Immagini malgrado tutto – Raffaello Cortina Editore
Georges Didi-Huberman L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte – Bollati Boringhieri
Georges Didi-Huberman Davanti all’immagine – Mimesis/Volti
Sergej M. Ejzenstejn Il montaggio – biblioteca Marsilio
Anne-Marie Esnoul a cura di Bhagavadgita - Adelphi
Sulla danza. Trattato di Luciano di Samosata
Andrea Pinotti, Antonio Somaini Teorie dell’immagine. Il dibattito contemporaneo – Raffaello Cortina Editore
Aristotele Etica Nicomachea
Paolo Apolito Il ritmo e la politica dei corpi in Ritmo, Grenelle – Sproni
Andrea Semplici Duecento metri. Ciudad de México, Olimpiadi 1968, Erodoto108 – Casalta
Fausto Colombo Imago pietatis, indagine su fotografia e compassione, VP Vita e Pensiero – Transizioni
Michele Cometa Il Trionfo della morte di Palermo. Un’allegoria della modernità – Quodlibet
Albert Camus La peste – Bompiani
Georges Didi-Huberman Quando le immagini prendono posizione. L’occhio delle storia – Mimesis/Macula
Georges Didi-Huberman Immagini malgrado tutto – Raffaello Cortina Editore
Georges Didi-Huberman L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte – Bollati Boringhieri
Georges Didi-Huberman Davanti all’immagine – Mimesis/Volti
Sergej M. Ejzenstejn Il montaggio – biblioteca Marsilio
Anne-Marie Esnoul a cura di Bhagavadgita - Adelphi
Sulla danza. Trattato di Luciano di Samosata
Andrea Pinotti, Antonio Somaini Teorie dell’immagine. Il dibattito contemporaneo – Raffaello Cortina Editore
Aristotele Etica Nicomachea
Paolo Apolito Il ritmo e la politica dei corpi in Ritmo, Grenelle – Sproni
Andrea Semplici Duecento metri. Ciudad de México, Olimpiadi 1968, Erodoto108 – Casalta
Fausto Colombo Imago pietatis, indagine su fotografia e compassione, VP Vita e Pensiero – Transizioni
FILMOGRAFIA
Jean-Luc Godard Histoire(s) du cinéma
Jean-Luc Godard Histoire(s) du cinéma
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english version
ELP | WESTERN MEMORIES
Memory is an experience of the body. The body is the place of images.
Hans Belting
WESTERN MEMORIES is a retinal-mnemonic archive born from the involvement of 40 people born and living in Italy. Paola Bianchi asked them which public, rather than personal, images were imprinted on their retinas and which, even after a long time, continue to live on in their visual memory. Symbolic images that underline a change in the course of History, iconic images that are fixed in the personal memory precisely because of their collective value.
The archive of images was then embodied by Paola, generating the dance solo ENERGHEIA, the first device of the ELP project. The artist's body became itself an archive and repository of bodily images in a process of organic re-actualisation of History.
ENERGHEIA was then dissected; the postures of which it is composed were described verbally and recorded verbally; the audio files formed an archive of postures.
During the creation of a performance with other interpreters, as well as during the workshops, the audio descriptions of the postures were proposed for listening. Through sequences of exercises, each participant explores the resonance of his or her own body, first for each individual posture and then in the construction of a score, a personal dance. The method "eliminates" the choreographer's body as a model to be imitated, implementing the generative force of the word in the resonance in each individual body; it opens the group of participants to the consonance, a transversal and horizontal listening; it removes dance from any possible aesthetic judgement, but re-establishes its value as a bodily and expressive practice of every human being; It makes possible the spontaneous emergence of cultural imagery within the interpretation that each body makes of the same verbal indication. It realises scenic performances of great strength and beauty in which the individual body carries traces of both collective history and personal stories.
The democratisation of this method of transmission allows any body to embody that movement by taking it on individually, free from the dissatisfaction of a result fixed in advance. During some residencies Paola experimented with this methodology, which has now become a real method, with heterogeneous groups of people: young dancers, non-professionals of various ages (adults, high school and university students), the physically and mentally disabled, dance therapists, people with Parkinson's disease, blind and low vision people.
What is born each time from the embodiment of the descriptions is something that constantly amazes for the activation of a personal imaginary that springs from the assumption of postures common to all. Imagination is the action of the image, an action that destructures the image itself to recompose it in another body.
The "elimination" of the choreographer's body as a model to be imitated and the activation of a personal body modality aim at the research of being in the scene as opposed to doing on the scene.
ELP | MEMORIE OCCIDENTALI develops in pieces, modular modules:
anatomical solo
choreography with 10 young dancers
public action with non-professionals
public action with blind and visually impaired people
verbal choreography
video
AT THE END OF ELP, THE DANCED DANCE
collective choreographic writing
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