VOICE OVER nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel mio solo […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione), un passaggio da corpo a corpi mediato dalla parola descrittiva.
la decisione di coinvolgere ogni volta 6 danzatrici viene dall’urgenza di portare al maggior numero di persone, soprattutto giovani, le storie raccolte nelle interviste da Fiorella Rodella. vedi TRACCE […] KZ
trasmissibilità e intrasmissibilità sono i nuclei su cui si appoggia VOICE OVER. a ottant’anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, quando ormai le persone sopravvissute a quel periodo sono pochissime, quando i venti di guerra soffiano da ogni parte nel mondo, sento il dovere morale di provare a trasmettere, di confrontarmi con corpi giovani, con donne e ragazze della stessa età delle persone deportate in quegli anni.
MEMORIA COLLETTIVA
CORPO MEDIATORE DELLA MEMORIA
CORPO ARCHIVIO
il corpo non mente, il corpo accoglie, si lascia plasmare senza opporre resistenza. il corpo è il luogo in cui si depositano le immagini, e quelle immagini vivono nel corpo modificandolo anche inconsapevolmente. trasmettere le posture del mio corpo nell’atto di “danzare” corpi che hanno vissuto la reclusione racchiude in sé un’interessante aderenza oggettiva nel passaggio tra le esperienze dei corpi. è l’esperienza del corpo nell’atto di incarnare una postura che genera memoria corporea, che favorisce quel passaggio emozionale della memoria, che scalda la memoria, che la rende tangibile, umana, possibile.
iniziamo a creare un alfabeto comune. consegno 4 tracce audio a testa, le stesse per tutte. ogni traccia audio contiene la descrizione verbale di una postura del mio corpo nell’atto di agire […] KZ. la descrizione delle posture è esclusivamente anatomica e non prevede alcuna “sensazione” aggiuntiva, alcuna indicazione legata alla modalità di incarnazione della postura, alcuna indicazione coreografica: è semplicemente una posizione del corpo. ogni danzatrice riceve l’istruzione via audio e incarna la postura nel modo in cui la comprende e nel modo in cui il suo corpo la capisce e la sente, ogni personalizzazione della postura è quindi benaccetta.
consegno altre 4 tracce audio. e poi ancora 4. chiedo di nominarle, impararle, farle diventare proprie, e poi di creare una danza. non devo riconoscere le posture come posture. ogni istante è fondamentale.
Un ritmo cardiaco non è binario (colpo forte/colpo debole), ma ternario (colpo forte/colpo debole/silenzio). Il nulla deve quindi contare almeno quanto il colpo; e forse anche di più, perché senza il nulla non ci sarebbe colpo. Pierre Sauvanet
vediamo le loro danze, sequenze che attraverso un lavoro sulla presenza diventano partiture. la parola sequenza, riferita ai pezzi personali, è da ora in poi bandita dal nostro vocabolario. verrà utilizzata solo per indicare la sostanza dei blocchi.
lavoriamo per blocchi. impossibile creare la drammaturgia fuori dalla scena – è necessario sperimentare, provare e non solo immaginare.
ripetizione – come ripetere senza ripetere?
lo spazio è suddiviso in zone, una griglia che via via si infittisce.
è la porzione di uno spazio più ampio | la numerazione delle zone non parte da 1, aldilà dello spazio scenico le zone continuano | è un focus su una porzione di mondo suddiviso a zone
estremizzare l’uso dello spazio totale e di ogni singola zona al suo interno
sbilanciare gli spazi interni
“Lo spazio non è mai una volta per tutte: si genera contemporaneamente al gesto, è un esito del corpo agente, non è il contenitore vuoto dell’azione, è processo e performance.”
Matteo Meschiari
la luce è strettamente connessa allo spazio. penso a una luce che chiude le figure dentro le zone. la luce deve creare piani diversi di profondità, di spessore dello spazio. a volte sono piattaforme che galleggiano nel nero. la drammaturgia dello spazio ha una linea inversa rispetto alla drammaturgia del corpo.
luce: da spazio chiuso a spazio aperto - da spazi precisi, piccole zone di luce che evidenziano il disegno dello spazio intero alla visione totale dello spazio. uno spazio aperto - la luce bagna tutto lo spazio scenico, muri compresi.
drammaturgia del corpo: corpo attivo, reattivo alle indicazioni stringenti della voce, a uno spegnimento per eccesso di tentativi - un perdersi nell’impossibilità.
cerchiamo le consonanze – concentrazione estrema
la voce in qualche modo isola – è un rapporto esclusivo tra me e la voce (agisco ascoltando) – deve diventare un rapporto a tre esclusivo: l’esterno deve entrare in questa relazione. devo sapere cosa succede intorno a me, sentire l’intorno, trovare le consonanze. le consonanze ci raccontano di un luogo unico, di uno spazio condiviso, di una condizione comune.
le posture di […] KZ trasmesse nella prima fase di lavoro sono state dissezionate e catalogate secondo una logica anatomica (posizioni del corpo / del braccio destro / del braccio sinistro / del busto / della testa / del bacino / della gamba destra / della gamba sinistra).
le posture sono diventate allora pezzi di corpo separati uno dall’altro, sono stati mischiati secondo una logica aleatoria e registrati in voce, andando a generare figure che rimandano a corpi dissezionati e ricomposti.
si creano nuove posture del corpo ricomposte a caso.
la partitura del corpo è creata dalla voce
il corpo agisce nell’immediatezza – non c’è tempo per pensare – ascolto e agisco, agisco ascoltando. le indicazioni sono stringenti, veloci.
le danzatrici, guidate dalla voce, non hanno solo il compito di eseguire le indicazioni per come i loro corpi le comprendono, ma di “salvare la danza”.
ogni danzatrice ha un auricolare bluetooth collegato a uno smartphone. io, in regia, con 6 smartphone a “suonare” la partitura di indicazioni.
Charlotte Beradt nel 1933 iniziò a interrogare circa trecento persone sui loro sogni, portando poi con sé il materiale all’estero, quando nel 1939 emigrò negli Stati Uniti.
[…]
Il passato saturo d’esperienza, sempre presente, dei superstiti, si trasforma – pur continuando a proiettare tuttora la sua ombra sulle nostre vite – in passato puro, sottratto al vissuto. […] I testimoni oculari scompaiono, e vanno spegnendosi perfino quelli che hanno sentito direttamente parlare di quell’epoca.
[…]
Non solo si sogna il terrore: i sogni ne sono essi stessi parte integrante. Vengono impressi nel corpo come un dettato. Un’esperienza insinuatasi sotto pelle. […]
dalla prefazione di Reinhart Koselleck
[…]
Goebbels giunge nella mia fabbrica. Ordina alle maestranze di schierarsi su due file, una a destra, l’altra a sinistra. Io devo stare in piedi nel mezzo e sollevare il braccio per il saluto nazista. Mi ci vuole mezz’ora per riuscire ad alzarlo, un millimetro dopo l’altro. Goebbels assiste ai miei sforzi quasi fosse uno spettacolo, senza esprime né biasimo né approvazione.
[…]
Cerco conforto nei volti della mia gente e non vi trovo né scherno né disprezzo, ma solo il vuoto.
[…]
Macbeth uccide il sonno – i tiranni e la violenza l’hanno sempre fatto.
[…]
A visite concluse, verso le nove di sera, mentre sono in procinto di stendermi pacificamente sul divano con un libro su Matthias Grünewald, improvvisamente le pareti scompaiono dalla mia stanza, dal mio appartamento. Mi guardo attorno costernato, tutti gli appartamenti che riesco a vedere non hanno più pareti. Sento gracchiare un altoparlante: “In conformità al decreto del 17 del mese corrente, relativo alla rimozione delle pareti”.
[…]
La vita senza pareti.
[…]
A ogni angolo di strada, al posto delle targhe dichiarate fuori legge, era stata collocata una tavoletta che comunicava a caratteri bianchi su fondo nero venti parole che al popolo era vietato pronunciare. La prima era “Lord” – forse l’ho sognato in inglese, anziché in tedesco, per precauzione.
[…]
È proibito annotare tutto ciò che ha a che fare con la matematica, pena la morte.
[…]
Un milite delle SA si è piazzato davanti alla grossa vecchia stufa di ceramica azzurra che si trova nell’angolo del nostro soggiorno, dove ogni sera sediamo a conversare; apre lo sportello e la stufa, con voce stridula e penetrante, inizia a parlare: tutte le frasi dette contro il governo, tutte le barzellette che abbiamo raccontato.
[…]
(il lume da comodino) parla con voce stridula, come un ufficiale.
[…]
Sogno di sognare ormai unicamente dei rettangoli, triangoli, ottagoni, che in un certo qual modo sembrano tutti dei biscotti di Natale, visto che è vietato sognare.
[…]
Sogno di non essere più in grado di parlare da sola, ci riesco unicamente in coro, insieme al mio gruppo.
[…]
prova aperta
esposizione di 5 blocchi separati uno dall’altro
disfiamo le danze, cerchiamo l’essenziale, ogni orpello diventa inutile – non cerchiamo la bellezza – cerchiamo la verità del movimento, la credibilità del nostro essere nella scena
iniziamo a immaginare VOICE OVER come un trio – le danzatrici che si sono presentate al laboratorio non sono tutte all’altezza del lavoro che stiamo facendo.
foto Barbara Bertolotti
qualcosa però non mi torna, non capisco come fare un salto in avanti, come eliminare definitivamente la sequenza
ne parlo con Roberta – mi consiglia di rileggere “Francis Bacon. Logica della sensazione” di Gilles Deleuze
isolamento della FIGURA
anatomia della figura
deformazione / movimento deformante anche nella staticità
movimento interno
pieghe / luoghi di partenza e ristagno del movimento
carne e ossa separate
carne macellata
la carne discende dalle ossa
l’essere umano quando soffre è bestia
la bestia quando soffre è essere umano
il CORPO è insieme soggetto e oggetto
l’essere corporeo del corpo
la figura non rappresenta
la figura è
la sensazione è maestra di deformazione, agente di deformazione del corpo
l’azione sui corpi di forze invisibili, interne - deformazione del corpo dovuta a cause interne, profonde.
tensioni del corpo PIEGHE
FORME | INFORME
la forma non è essenza, è accidente
il mutamento della forma è deformazione / rapporti originali sostituiti alla forma
relazione tensione tra corpo e SPAZIO.
spazio denso tridimensionale
siamo il grido non l’orrore
contratture e paralisi, iperestesie (Aumento della eccitabilità delle terminazioni nervose sensitive di un organo) e anestesie, associate o alternanti, fisse o in migrazione
relazione tra qualità della figura e lo spazio
che spazio è?
che luoghi sono quelli che attraverso
che spazio c’è davanti, dietro
che spessore ha
FORZE di isolamento / SPAZIO
forze di deformazione
figure accoppiate ma singole
forze come ritmo
sospensioni | istanti | FRAMMENTARE I SOLI
stati corporei che rompono e articolano il ritmo
attivo passivo TESTIMONE
testimone diretto
testimone che non vede non guarda
testimone apparente:
testimone attivo
testimone passivo.
testimone ritmico:
discesa salita uno sale l’altro scende
sistole diastole
due figure di schiena che guardano una figura centrale
Triptych 1972 – i due testimoni, uguali ma con diverse parti che si disfano o che ancora non sono finite
CADUTA
lavorare sulla caduta attiva: attivo è tutto ciò che scende, l’attivo è la caduta
anche se si sale è come una caduta
rendere somigliante attraverso mezzi non somiglianti - modulazioni
RITMO: sistole diastole
il ritmo determina lo spazio
la BOCCA è il foro attraverso cui il corpo fugge e dal quale la carne discende.
l’intero corpo fugge dalla bocca che grida
orifizio
la verticalità è allora l’unica possibilità di uscita - tentativi disperati di trovare una via di fuga.
ripetizione – come ripetere senza ripetere?
è una delle domande che ci siamo poste più volte. la ripetizione è un nodo, un cliché (?) della danza, è elemento fondante del ritmo. come mantenere tutto ciò evitando che la ripetizione si dichiari ripetizione?
14 – 17 settembre 2024
residenza creativa
Teatro La Casa del Popolo _ Castello d’Argile (BO)
residenza creativa
VOICE OVER LAB
Periferico festival _ Modena
iniziamo a immaginare le luci
anteprima
Periferico festival _ Modena
28 – 31 ottobre 2024
residenza creativa
Teatro La Casa del Popolo _ Castello d’Argile (BO)
3 – 6 dicembre 2024
residenza creativa
VOICE OVER LAB
Teatro La Casa del Popolo _ Castello d’Argile (BO)
anteprima
Teatro La Casa del Popolo _ Castello d’Argile (BO)
VOICE OVER LAB
Accademia Nazionale di Danza _ Roma
debutto
Teatri di Vetro festival _ Roma
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